Guide per l’emigrazione italiana

In dimensione tascabile, in media una settantina di pagine, nel dopoguerra, all’inizio degli anni Cinquanta, sotto l’egida di “Italiani nel Mondo” venne realizzata una serie di guide per gli emigrati che, rilette con gli occhi di oggi, danno uno spaccato dei problemi che dovevano essere affrontati da chi si affacciava a questa esperienza. Furono edite “Guide pratiche” soprattutto per i Paesi più lontani, come Brasile, Venezuela, Argentina, Australia, Rhodesia (l’attuale Zimbawe), ma anche “Guide tecniche”, come quella sulle norme per il tagliatore di canna da zucchero in Australia, 

che andò subito esaurita, “Manualetti linguistici”, di conversazione italo-tedesca per il lavoratore in Germania e due “Guide giuridiche”: una dedicata a spiegare chi può emigrare negli Stati Uniti, dopo la legge McCarran-Walter che stabilì precise norme in materia e uno sull’ammissione, sempre negli Stati Uniti, di 60 mila italiani a seguito dell’emanazione della legge Watkins.vIn alcuni casi questi manualetti ebbero un grande successo e, come quello riguardante il Canada, ebbero più edizioni. La società “Italiani nel Mondo” si definiva come “il ponte ideale che congiunge la madrepatria a tutte le collettività italiane all’estero” e, allora, curava un’agenzia di stampa per i giornali di lingua italiana all’estero, una rivista quindicinale, il cui abbonamento costava 1.300 lire, il doppio per l’estero e le “Notizie per gli emigranti”, un bollettino settimanale il cui abbonamento annuale costava 1.800 lire. Anche la pubblicità contenuta nelle pagine finali di questi manuali è istruttiva delle condizioni del periodo, con la promozione delle compagnie marittime per i viaggi transatlantici e degli istituti finanziari che offrivano i loro servizi. L’Istituto nazionale di Credito per il Lavoro italiano all’Estero, ICLE, ad esempio, pubblicizzava la concessione, a titolo di anticipazione, della somma occorrente per le spese di trasferimento ai lavoratori italiani e alle loro famiglie che intendono emigrare e, oltre alla sede centrale di Roma, in via Sallustiana, ne aveva altre a Buenos Aires, Rio de Janerio, San Paolo, Santiago e Sydney. A sua volta la Banca Nazionale del Lavoro, BNL, aveva costituito un “Centro Servizi Speciali per l’Emigrazione” che pubblicizzava le sue attività quali: ricevere dalle più importanti banche estere le rimesse dei lavoratori residenti in ogni parte del mondo, effettuare con la maggiore rapidità ed economia l’invio del denaro ai beneficiari in Italia e provvedere all’emissione di libretti a risparmio. A seconda del Paesi, questi manuali erano ricchi delle informazioni più varie e singolari. La Guida per il Brasile, ad esempio, conteneva le quotazioni nella moneta locale, il cruzeiros, del costo di una lunga lista di generi di alimentari e abbigliamento, riferiti alla data del primo settembre 1953, dalle paste, alla carne, al pesce, alla verdura, sino agli alloggi, peraltro distinti per le diverse regioni di quel grande Paese.